domenica 12 giugno 2016

L'UOMO DI CRETA: IL GŌLẸM



 Secondo la teofisica ebraica, che deve qualcosa a
quella egiziana e sarebbe stata elaborata via via da tutta la cabalistica successiva, tre princìpi contribuivano a definire la natura umana. La ḥayyût era la vitalità interna posseduta da tutte le creature, dunque la stessa energia vitale che sosteneva allo stesso modo le piante e gli animali. A un livello superiore vi era la nepeš, la coscienza intellettiva, posseduta in gradi diversi dagli animali e dall'uomo. 
Ma il rûaḥ, lo spirito che Yǝhwāh Elōhîm aveva insufflato nell'uomo, era qualcosa che distaccava l'uomo da tutte le altre creature e lo rendeva a «immagine e somiglianza» di Dio. Cosa sarebbe stato mai l'uomo senza lo spirito divino? Nella
tradizione ebraica esistono, a spiegare questo mistero, una parola e una serie di strane leggende. La parola è gōlẹm, già comparsa nello straordinario passo dei «Salmi» che avevamo già citato, e che riportiamo ancora una volta:


L'UOMO DI CRETA: IL GŌLẸM

mercoledì 2 settembre 2015

Il Golem Blog in rete

Blog di analisi politica, sociale, economica. Riporta e commenta cronaca locale di Monfalcone e Provincia di Gorizia. Il termine 'Golem' deriva probabilmente dalla parola ebraica 'gelem', che significa "materia grezza", o "embrione", presente nel Tanakh (Salmo 139,16) per indicare la "massa ancora priva di forma". 


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